ACCOGLIERE UNA DONNA VITTIMA DI VIOLENZA:
I 5 PRINCIPI GUIDA PER OPERATORI
Il sindacato è spesso un luogo neutro e sicuro: le donne possono recarsi in sede con qualsiasi scusa legata a pratiche lavorative, previdenziali o fiscali, senza destare sospetti nei compagni o nei mariti.
Questo rende lo sportello sindacale uno spazio privilegiato per intercettare segni di violenza e offrire ascolto in un contesto protetto, dove la donna può sentirsi accolta senza rischi immediati. Accogliere una donna che subisce violenza è un atto di responsabilità che può cambiare la traiettoria della sua vita. Anche se non siamo psicologi o avvocati, il primo contatto con uno sportello (sindacale, legale, CAF, patronato o servizio sociale) può rappresentare la svolta: la donna può sentirsi finalmente creduta, oppure respinta e più sola di prima. Spesso la violenza non viene dichiarata apertamente: può emergere
durante una pratica di ISEE, una domanda di bonus, la richiesta di un congedo lavorativo o un problema di casa. Per questo ogni operatore deve sapere come comportarsi, basandosi su cinque principi fondamentali.
1. Non giudicare, non incalzare
Il racconto della donna può essere frammentario, contraddittorio o
incompleto. È normale: chi vive la violenza ha paura, vergogna, confusione. Non serve ottenere tutti i dettagli subito: serve accogliere senza giudicare.
Frasi da usare:
“Se c’è qualcosa che vuole dirmi, questo è uno spazio sicuro. ”
“Puoi raccontare quello che ti senti, con i tuoi tempi. ”
Frasi da evitare:
“Perché non lo ha denunciato prima? ”
“Sicura che non stia esagerando? ”

2. Creare uno spazio sicuro
Molte donne non parleranno se non percepiscono un contesto di sicurezza. Lo sportello deve garantire privacy e riservatezza.
Frasi da usare:
“Vuole che chiudiamo la porta per maggiore privacy? ”
“Preferisce indicare un numero alternativo o un’e­mail riservata?”
Frasi da evitare:
“Qui ci occupiamo solo di pratiche, non di queste cose. ”

3. Fornire informazioni chiare e verificabili
La donna ha bisogno di indicazioni semplici e concrete.
Frasi da usare:
“Per questo contributo serve un’attestazione del centro antiviolenza. Le spiego come ottenerla. ”
“La legge n. 69/2019, detta Codice Rosso, garantisce tempi rapidi per la sua audizione. Vuole che gliene stampi un riassunto?”
Frasi da evitare:
“Non so, provi a chiedere da un’altra parte. ”

4. Attivare la rete (senza sostituirsi)
Chi accoglie non deve fare al posto della donna, ma può diventare un ponte con la rete di protezione.
Frasi da usare:
“Se vuole, possiamo cercare insieme il centro antiviolenza più vicino. ”
“Vuole che chiamiamo insieme il numero 1522? ”
Frasi da evitare:
“Le conviene andare subito ai Servizi Sociali, non posso fare altro.”

5. Proteggere la privacy, anche senza domande dirette
La riservatezza è cruciale: un errore può mettere a rischio la vita della donna.
Frasi da usare:
“Vuole un recapito alternativo (PEC, e­mail, sede sindacale) per ricevere documenti? ”
“Preferisce che non lasciamo messaggi se non risponde? ”
Frasi da evitare:
“È sicura che suo marito le farà problemi?